lunedì 4 aprile 2011

Fibra di lino: l'idea di Johan Museeuw

La ricerca di nuovi materiali che migliorino il comportamento del telaio soprattutto in relazione al raggiungimento del giusto confort di marcia senza penalizzare le prestazioni, ha portato a sperimentare varie soluzioni di compositi ibridi.

Rientra in quest’ambito la scelta della fibra di lino in strutture miste con il carbonio per sfruttarne le caratteristiche di flessibilità e leggerezza.

Le sperimentazioni effettuate in questa direzione hanno privilegiato la costituzione di una struttura in prepreg (pre-impregnated composite fibres) di lino rivestita da uno strato di carbonio che ha dato i migliori risultati in termini di elasticità e resistenza meccanica.

Il principale vantaggio che ne deriva è la capacità di assorbire le vibrazioni anche durante un utilizzo esasperato e prolungato del telai, superando i problemi dovuti all’eccessiva rigidità conferitagli dal solo rinforzo in carbonio.

Il lino inoltre è una fibra naturale di origine vegetale la cui produzione e trasformazione ben si inserisce in un quadro di sviluppo sostenibile non richiedendo impieghi di sostanze nocive e offre il vantaggio della riciclabilità rispetto ai compositi sintetici.

I primi telai che sfruttano la sinergia tra la fibra di lino e quella di carbonio sono stati realizzati da un Team professionale composto da un campione del ciclismo, Johan Museeuw, un telaista italiano di grande reputazione, Roberto Billato, e lo studio di progettazione IPA Advanced Composites. A loro va il merito di aver definito e brevettato uno specifico materiale ibrido composto da fibra di carbonio e fibra di lino, unico nel suo genere, in grado di assorbire le sollecitazioni che derivano dalle asperità del terreno senza penalizzare il peso della bici.


Fonte: Bicitech

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