La ricerca di nuovi materiali che migliorino il comportamento del telaio soprattutto in relazione al raggiungimento del giusto confort di marcia senza penalizzare le prestazioni, ha portato a sperimentare varie soluzioni di compositi ibridi.
Rientra in quest’ambito la scelta della fibra di lino in strutture miste con il carbonio per sfruttarne le caratteristiche di flessibilità e leggerezza.
Le sperimentazioni effettuate in questa direzione hanno privilegiato la costituzione di una struttura in prepreg (pre-impregnated composite fibres) di lino rivestita da uno strato di carbonio che ha dato i migliori risultati in termini di elasticità e resistenza meccanica.
Il principale vantaggio che ne deriva è la capacità di assorbire le vibrazioni anche durante un utilizzo esasperato e prolungato del telai, superando i problemi dovuti all’eccessiva rigidità conferitagli dal solo rinforzo in carbonio.
Il lino inoltre è una fibra naturale di origine vegetale la cui produzione e trasformazione ben si inserisce in un quadro di sviluppo sostenibile non richiedendo impieghi di sostanze nocive e offre il vantaggio della riciclabilità rispetto ai compositi sintetici.
I primi telai che sfruttano la sinergia tra la fibra di lino e quella di carbonio sono stati realizzati da un Team professionale composto da un campione del ciclismo, Johan Museeuw, un telaista italiano di grande reputazione, Roberto Billato, e lo studio di progettazione IPA Advanced Composites. A loro va il merito di aver definito e brevettato uno specifico materiale ibrido composto da fibra di carbonio e fibra di lino, unico nel suo genere, in grado di assorbire le sollecitazioni che derivano dalle asperità del terreno senza penalizzare il peso della bici.
Fonte: Bicitech
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