Il meccanico di un team professionista e un meccanico-rivenditore raccontano la loro giornata di lavoro, scambiandosi esperienze e consigli. Cosa possiamo imparare da un meccanico al seguito di una squadra di professionisti? Quali sono le operazioni che vengono fatte in emergenza? E infine come si opera nei negozi, senza pressioni e con tranquillità?
GIUSEPPE RIGHI
(meccanico presso il Team Pro Carmiooro-NGC)
Il camion-officina dei team ciclistici, varia a seconda delle disponibilità finanziarie del team. Si va dai camion o bus attrezzati solo per i meccanici dei team Pro Tour, ai camion suddivisi tra meccanici e massaggiatori per gli altri team. L’equipaggiamento per la parte meccanica, posto nel retro del camion, è fatto da rastrelliere per bici, telai e ruote, dall’attrezzatura che serve per montare-smontare bici e ruote, da una idropulitrice per il lavaggio e da un compressore per l’asciugatura e il gonfiaggio dei tubolari o copertoncini bici.
A differenza del negozio tradizionale, dove c’è sicuramente più spazio per lavorare e possibilità di avere un magazzino più rifornito, nell’officina mobile tutto ha una sua posizione ben determinata e i ricambi nelle corse a tappe, devono essere caricati all’inizio della gara.
Nel retro del camion ci sono infine: lavatrice-asciugatrice, frigocongelatore, borracce, il vestiario di ricambio e le provviste per i corridori (da aggiungere alle portate tradizionalmente proposte negli alberghi), l’approvvigionamento per il rifornimento in corsa (sali, barrette, proteine) e tutto il necessario per effettuare i massaggi.
RENATO ZANINETTI
(titolare del negozio Tuttobici a Romagnano Sesia)
A causa della congiuntura economica, sono mutate le abitudini di consumo delle persone. Il cambio annuale della bicicletta è diventato un fenomeno raro, tanto che le attività di riparazione della bici sono preponderanti rispetto a quelle di vendita.
A questo aumento degli interventi di manutenzione, si è aggiunta anche la necessità di fare spazio a nuovi ferri del mestiere: strumenti sofisticati in grado di operare in maniera corretta e precisa su prodotti sempre più complessi. Se un tempo bastava quindi un cavalletto, un centraruote e un kit di attrezzi professionali, oggi l'officina assomiglia sempre più ad un’autofficina, dove comparatore e chiave dinamometrica sono all’ordine del giorno. Ma non basta un buon attrezzo a fare un buon artigiano. In questo lavoro, conta anche l’esperienza ed ovviamente l’aggiornamento professionale.
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