Lo scorso ottobre è scattato l’obbligo per i ciclisti di indossare indumenti ad alta rifrangenza (giubbini catarifrangenti o bretelle) da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba sulle strade extraurbane, oltre che sempre nelle gallerie, comprese quelle urbane.
Anche noi, che siamo stampa specializzata e che ogni giorno ci impegniamo con i nostri strumenti a favore dell’intero comparto, siamo sensibili al tema della sicurezza dei ciclisti sulle strade.
Ed è proprio a loro che rivolgiamo il messaggio citato nel titolo. Alle associazioni che si occupano di sicurezza stradale e di ciclismo vorremmo invece dire di operare in stretta sinergia non solo fra di loro o con le istituzioni e la stampa, ma anche con i rivenditori stessi di biciclette e di prodotti rifrangenti, cercando di guardare tutti in una medesima direzione e a un obiettivo comune, cioè quello di un ricambio culturale volto a tutelare la sicurezza del ciclista.
Perché ogni piccola iniziativa può aiutare e col tempo può portare a grandi risultati. Infine ai negozianti, che sono forse l’anello della catena cui i ciclisti si affidano maggiormente, un messaggio riadattato dalle campagne antifumo: “Circolare sulle strade senza rendersi visibili nuoce ai ciclisti e a chi gli sta intorno. Digli di smettere!”
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